La
nascita di un nuovo Comitato pone sempre delle domande e curiosità
sulle finalità, gli interessi e, spesso, la vicinanza alla
politica dei soggetti proponenti; nel nostro caso questi dubbi o
attenzioni sono mancate. Il nostro impegno individuale, conosciuto e
datato, è sfociato in una rappresentanza strutturata attraverso
un percorso naturale e per molti versi plausibile.
Così la serata
dedicata all’ufficializzazione del nascente Comitato si è basata
più su ciò che dobbiamo e vogliamo fare nel futuro che su quanto di
buono è stato già fatto in maniera autonoma.
Sono
molte le considerazioni e ponderazioni prese in esame nella scelta
di costituirci in un gruppo solidale e nella decisione finale non
sono stati secondari gli attacchi fino ad ora perpetrati nell’area
e le scellerate proposte avanzate che comprometterebbero
definitivamente il precario equilibrio di questo territorio. Una
realtà appesantita da Autostrade varie, linee ferroviarie Regionali
e di Alta Velocità, megacentri commerciali e Parchi giochi, una
espansione edilizia abnorme pensata più come dormitorio per chi
orbita su Roma che a servizio delle reali esigenze locali. Il tutto
inserito e subordinato al contesto di violenza ambientale derivante
dall’area di Colleferro con la sua realtà industriale, il
cementificio, la centrale Turbogas, i vari impianti di trattamento
dei rifiuti, gli inceneritori, le discariche e le pericolose
lavorazioni chimiche che hanno minato irreparabilmente la Valle del
Sacco.
Come
se ciò non bastasse le scelte della politica regionale, con la
giunta Polverini prima e con quella Zingaretti poi, sono state
mortificanti e conseguenti nella loro aberrante logica, tanto da
individuare questa area come una realtà “violentata e
violentabile”. Viene ipotizzata la realizzazione di Impianti di
trattamento dei rifiuti con o senza produzione di Energia Elettrica
e Biogas/Biometano (Genazzano-Gallicano-Valmontone), di Centrali a
Biomasse, di super dimensionate discariche per inerti, di
Autostrade (GRA-bis) e Bretelle (Valmontone-Cisterna), di enormi
Cimiteri (130.000 loculi- Gallicano) e di stravolgimento degli
assetti urbanistici a favore della più sfrenata speculazione
edilizia
In
questa area (Casilina-Prenestina) a vocazione, soprattutto, agricola
, ora si “coltivano” pannelli fotovoltaici e in ossequio alla
falsa “Green Economy ed Energia Sostenibile”, da Colleferro a
Colonna sono stati distrutti, con regolare autorizzazione, oltre
260 ettari di terreno fertile.
Le
forze politiche locali e regionali si dichiarano sempre disponibili
al rispetto e alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma nella
pratica quotidiana sono pochissime le Amministrazioni Comunali che
non siano totalmente subalterne alle indicazione del potere politico
e, conseguentemente, ai grandi gruppi di costruzione e alla logica
perversa degli appalti e sub appalti pilotati, con forte rischio di
infiltrazioni malavitose.
Non
vogliamo assistere passivamente alle scelte di sindaci scellerati
supportati dal Presidente e vari Assessori regionali, negletti ed
incapaci e totalmente indifferenti alla tutela e al rispetto dei beni
comuni. Anche l’avvio della “Città Metropolitana” ci pone
delle serie riflessioni e logiche preoccupazioni, sia per la
rappresentanza politica che si paventa nel futuro Consiglio
Metropolitano, sia per la politica “romanocentrica” del sindaco
Marino, che ha la volontà di esternalizzare nella ex area
provinciale, i rifiuti di Roma e gli impianti occorrenti al loro
trattamento e stoccaggio (discariche).
Lo
scenario apocalittico-ambientale che interesserà l’”Area
Metropolitana” è una delle motivazioni che ha inciso nella nostra
decisione di costituire un Comitato e nel cui gruppo fondante si
individuano esperienze, capacità, sapere e conoscenza del
territorio. Tale “ricchezza collettiva”, per aspirazione comune,
si renderà disponibile e supporterà chiunque si opponga a scelte
ad alto impatto ambientale, paesaggistico e urbanistico deleterie per
le nostre realtà.
La
nostra idea di difesa del territorio, parte anche da un modello
totalmente diverso dello “sviluppo e del profitto a tutti i
costi” che viene perpetrato dalla casta politica tradizionale.
La gestione dei rifiuti, dell’energia, della difesa del suolo,
dei trasporti, dell’agricoltura, dell’urbanistica, nonché la
tutela della salute e la valorizzazione della cultura, sono temi
imprescindibili che possono essere affrontati e risolti senza il
bisogno di ricorrere a dannose pratiche speculative. Investire in
paesaggio e tutelare l’ambiente produce reddito e occupazione e
sono molti ormai a sostenere che la difesa dei “beni comuni”
produca i così detti “beni salario”.
La
disonestà e l’incapacità della politica ad inserire nei propri
programmi una credibile ed efficace difesa dell’ambiente e dei
cittadini che lo vivono, genera spesso imbarazzo e confusione, sia
nella collettività che in alcune Associazioni/Comitati, labili e
presenzialisti, costituitisi, spesso e purtroppo, come fronda ai
politici autoctoni. Crediamo, comunque, che il “conflitto locale”
sia un percorso essenziale se figlio di una democrazia partecipata,
dove le esperienze di lotta, le conoscenze , la valorizzazione dei
saperi , le volontà di aggregazione e di dialogo possono fare da
collante nella ricerca di una “identità di territorio”, da
contrapporre alle scelte ambientali di questa sciagurata classe
liberista dominante.
Questa
è la base del nostro processo mentale e progettuale.
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Il
Comitato si è costituito in data 10 settembre 2014 ed è denominato
“ALTERNATIVA
SOSTENIBILE”
Opererà
prettamente nei territori a ridosso delle arterie stradali Casilina
e Prenestina.
Rappresenterà
il Comitato , in qualità di Presidente, il sig. GIANCARLO CECI .
Per contatti: comitatoals@gmail.com
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