lunedì 22 dicembre 2014

Odori molesti da un impianto non ancora realizzato


L'impianto di trattamento rifiuti della Coop.EDERA di Genazzano, emana odori di .........

A proposito della Coop. Edera, il cui presidente è ai domiciliari per l'inchiesta "Mafia Capitale", provate a leggere o a rileggere la parte delle osservazioni, redatte diverso tempo fa anche dal nostro comitato, "Vademecum per saperne di più...", sull'impianto di trattamento dei rifiuti di Genazzano.
Ecco di seguito quello che veniva scritto in proposito.

Stante quanto stabilito dall’ art. 12 D.Lgs. 387/03 che dispone: “… Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti sono opere di pubblica utilità indifferibili ed urgenti …”, e stante quanto riportato nel Bilancio di  EDERA  Società  Cooperativa Sociale A.R.L., aggiornato al 31/12/2011, si ritiene necessario ed opportuno che la Cooperativa EDERA,  fornisca una stima dettagliata della valutazione della redditività del progetto e della sostenibilità finanziaria, compresa la  cosiddetta “bancabilità”.                                                         
In altri termini, va valutata comparativamente la capacità del Piano Economico Finanziario che accompagna il “progetto” di attrarre i finanziatori, a titolo di debito (le banche) e a titolo di capitale (investitori). Sarebbe opportuno che EDERA presentasse un Piano di Sostenibilità/Capacità Finanziaria “certificato” con indicata la disponibilità di mezzi economici propri o l’eventuale esistenza di altri investitori.
Nel Bilancio societario della Cooperativa, si evidenzia che il risultato di esercizio al 31/12/2011 è di € 1.658.066,00 ai quali tolto quanto disposto dalla normativa in materia, l’Utile di Esercizio – Riserva Indivisibile (L.907/77) risulta essere disponibile, come Utile,  una somma pari a € 1.110.904 Il tutto a fronte di un “Calcolo sommario di Spesa” e di un “Business Plan” che individuano un costo di investimento dell’impianto pari a € 14.505062,75.
Il profilo della valutazione della redditività dovrebbe riguardare  la sostenibilità finanziaria del progetto,  anche nella prospettiva degli istituti di credito che saranno chiamati a finanziarlo. In altri termini, il progetto potrebbe essere redditizio, ma presentare un profilo temporale di flussi di cassa non compatibile con le aspettative delle banche di vedere rimborsato il finanziamento erogato e pagati gli interessi secondo i ritmi desiderati.
Tali analisi e valutazioni dovrebbero essere svolte anche in considerazione delle tariffe offerte  per lo smaltimento della FORSU che si ostentano come il vero ricavo nella gestione dell’impianto.           
La tariffa di smaltimento è un ingrediente fondamentale del piano e quindi ne va valutata la plausibilità per dare credibilità al piano stesso,  inoltre costituisce  un onere per la collettività indistinta, il che la caratterizza come componente del “rating” e quindi classificabile in uno specifico e distinto elemento di valutazione.  


Inoltre, per maggiore chiarezza, riportiamo anche il comunicato volantino del  Comitato Rifiuti Zero di Genazzano

Mafia provinciale

Leggendo la lista degli arresti di questi giorni, un nome ci ha colpito più di altri: si tratta di Franco Cancelli, già presidente della cooperativa Edera, tratto agli arresti il 2 Dicembre. Proprio la stessa cooperativa Edera che vorrebbe installare un impianto a biogas a Genazzano! Cancelli è accusato di turbativa d’asta; avrebbe chiesto a Buzzi e Carminati 120000 euro per pagare una tangente a favore di Eugenio Patanè, consigliere regionale PD, ormai ex presidente della V Commissione. Ma aldilà delle accuse particolari, Cancelli era organico a quel sistema che i magistrati ritengono configurarsi come una mafia romana. La cooperativa Edera era infatti una controllata della 29 Giugno, al centro della ragnatela dell’organizzazione criminale, chiamata dagli investigatori “mafia capitale”. Ecco chi stavamo per trovarci in casa! Non osiamo pensare a come avrebbero potuto gestire un impianto delicato e foriero di rischi per la salute, gente come Carminati e i suoi sodali. Per fortuna ci hanno pensato i genazzanesi a sbattergli la porta in faccia!
La cooperativa Edera si occupava della raccolta differenziata dei rifiuti urbani a Guidonia e in molti municipi capitolini, e del conferimento nei siti di smaltimento – oltre alla cura del verde per enti pubblici e privati. Come pure negli altri casi delle coop legate alla 29 Giugno, si tratta di servizi di pubblico interesse. Servizi locali che 30 milioni di italiani con un referendum, hanno votato affinché rimanessero sotto la gestione del pubblico – e non potessero essere esternalizzati a chicchessia. Proprio su questo arretramento dell’amministrazione pubblica nella gestione dei servizi locali, contro il mandato referendario della maggioranza dei cittadini italiani, è cresciuta la mala pianta della mafia capitale. Emblematico è l’sms d’auguri inviato da Buzzi ai suoi compari: “Speriamo che il 2013 sia in anno pieno di monnezza, profughi, immigrati, sfollati, minori, piovoso così cresce l’erba da tagliare e magari con qualche bufera di neve: evviva la cooperazione sociale”. Cos’altro potrebbe augurarsi d’altronde un privato che gestisca tali servizi per massimizzare i profitti? Non certo il bene della collettività! Collettività di cui sono parte pure i lavoratori delle cooperative sociali - nate con il nobile scopo del reinserimento sociale di ex detenuti – sfruttati, sottopagati e che ora rischiano di rimanere senza lavoro. Operai che assolvono a servizi necessari che andrebbero assunti direttamente dagli enti pubblici, togliendo i caporali delle cooperative e aziende appaltatrici; restituendo servizi slegati da profitti privati. Così pure lo smaltimento dell’umido nel nostro paese dovrebbe essere gestito dal Comune di Genazzano e controllato da chi abita il territorio; sono anni che il Comitato ha presentato un progetto di compostaggio domestico e piccolo compostaggio aerobico. Non tollereremo avidi investitori privati che vogliano speculare sul nostro territorio e la nostra salute, sia che vengano in coppola e lupara sia col frac!
 Comitato Rifiuti Zero di Genazzano

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