venerdì 24 aprile 2015

RIFLESSIONE SUL 25 APRILE...


 Sono molti anni che non festeggio il 25 aprile, non lo vivo più come un giorno di festa, la “Festa della Liberazione” . Una ricorrenza carica di significati, guastata dalla presenza dei vari Berlusconi, Monti ed ora Renzi, governi “democraticamente” eletti da altrettanti “democratici” elettori, figli o nipoti di oppressori, liberati o addirittura liberatori di quel momento di riscatto morale della popolazione italiana. Qual è oggi il significato della parola “Resistenza”? Che fine ha fatto la nostra memoria storica e la nostra capacità di analisi orgogliosamente sventolate negli anni settanta e ottanta? Che cosa stiamo trasmettendo ai nostri figli e nipoti dell’unico orgoglio del nostro Paese avvenuto a valle della prima guerra mondiale? Molte domande con poche risposte contenute in sostantivi quali : indifferenza, qualunquismo, riflusso. Dalla festa alla tragedia, dal ricordo di quegli eroi che sconfissero il fascismo alla pacificazione a tutti i costi con i figli, culturali, di chi umiliò e offese un popolo. Renzi a Marzabotto, ipocritamente, canta “Bella Ciao”, mentre alla sua minoranza intona “Belli Ciao” pensando alla ricostituzione di una grande, grassa e grossa “Balena Bianca”, ovviamente più congeniale alle sue idee e a quelle berlusconiane. Una nuova dittatura rafforzata da una pessima legge elettorale.  C’è da festeggiare o riflettere su ciò che sta accadendo intorno a noi e in noi? Non siamo in grado di reagire o non vogliamo reagire e comunque , in questa fase, assumiamo quell’informe aspetto di massa inutile e un po’ vigliacca e magari in attesa che qualcun altro ci liberi. Si, qui necessita una nuova Resistenza, una nuova Liberazione dove ognuno sia parte attiva, come Partigiano o come Staffetta e comunque in difesa dei diritti , dei beni comuni e di quella Costituzione che tutti vogliono cambiare per abolirla.

g.c.

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