martedì 28 ottobre 2014

Comunicato Assemblea del 25 ottobre a Velletri

 Questo è il comunicato, redatto dai soggetti promotori, a seguito dell'Assemblea NoBiogas NoDiscarica, tenuta in piazza a Velletri sabato 25 ottobre.



COMUNICATO

L'AFFOLLATISSIMA ASSEMBLEA PUBBLICA del 25 ottobre IN PIAZZA MAZZINI A VELLETRI

è stata un altro passaggio fondamentale durante il quale i cittadini e i molti comitati presenti hanno riaffermato alto e forte che NON vogliono impianti inquinanti e altamente nocivi (biogas della Volsca Ambiente e polo rifiuti con discarica da 2.ooo.ooo t. della Ecoparco srl) e questo vale per Velletri come per qualsiasi altro luogo minacciato dal proliferare inarrestabile d’impianti a biogas, di discariche e di TMB.
L’assemblea, a cui hanno partecipato numerosissimi i cittadini delle zone coinvolte e oltre 10 comitati territoriali, da Guidonia ad Aprilia, in primis il Comitato No biogas No discarica di Velletri e il Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, ha inviato un messaggio chiaro alle amministrazioni di Albano e Velletri i cui sindaci hanno invece sottoscritto il loro SI all’impianto biogas da 33.000 t/a della Volsca: L’IMPIANTO NON LO VOGLIAMO NE’ QUI NE ALTROVE.
Intanto il 6 e il 23 ottobre sono state depositate all’ufficio V.I.A. dell’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio le osservazioni tecnico scientifiche in opposizione ai due progetti redatte dai tecnici del Coordinamento No Inc. Albano e del Comitato Alternativa Sostenibile di Gallicano Genazzano (Area Prenestina - Casilina), sottoscritte da oltre 150 tra aziende agricole, coltivatori diretti e cittadini residenti.
La posizione espressa dai sindaci a parere dei comitati partecipanti riflette da un lato la linea biogassista e affaristica dei vertici governativi  e regionali, dall’altro risponde a esigenze economiche (tenute ben nascoste) ereditate dalle pregresse vicende societarie della Volsca.
In assemblea è stato ricordato che a dicembre 2009 la società Volsca era in bancarotta con un buco contabile di 30 milioni tra cui figuravano consulenze esterne costate 500 mila euro; richiese il concordato preventivo e fu salvata dai soci comunali (Albano e Velletri) col nuovo nome: Volsca Ambiente e Servizi spa.
Il nuovo presidente disse allora “torniamo ad essere capaci di produrre ricchezza”. Poco tempo dopo (2010) presentò il progetto di digestore anaerobico dell’umido da rifiuti a Lazzaria. Il tutto approfittando dei ricchi incentivi statali (0.28Euro/kwh) derivanti da energia elettrica (1 Mw) prodotta bruciando biogas. Oltre un milione di euro l’anno.
Alla luce della relazione che Volsca ha inviato a fine dicembre 2013 ai comuni soci Albano, Velletri, Lariano ed Anzio, si delinea all'orizzonte l'intenzione del sindaco di Velletri Servadio e del sindaco di Albano Marini (soci col 93% delle quote) di cambiare lo statuto della Volsca e privatizzare una quota rilevante della società (fino al 49%) lisciando il pelo agli interessi privati della rampante green-economy.
Quindi emerge il più che fondato sospetto che l’operazione di scegliere la digestione anaerobica incentivata ed inquinante, anziché il mini compostaggio SOLO aerobico NON inquinante e NON incentivato, risponde  all’esigenza di tamponare i debiti e rendere l’azienda appetibile agli investitori privati, fregandosene bellamente della salute dei cittadini e della catastrofe per le colture agricole di pregio.
L’assemblea ha manifestato l’intenzione di continuare con vigore le iniziative di lotta a partire dal presidio del 6 novembre sotto le sedi della Regione Lazio insieme agli altri comitati laziali impegnati in vertenze analoghe.


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