La manifestazione di giovedì 20 novembre a Velletri davanti alla sede del Comune, alla quale come di consueto il nostro comitato ha assicurato una presenza attiva, ha visto molte persone scendere in piazza e chiedere a gran voce non solo l'annullamento del progetto relativo ad una discarica in località Lazzaria, che pare anche l'amministrazione comunale avversi, ma anche quello relativo alla centrale a biogas, che invece riscuote i favori della stragrande maggioranza del consiglio comunale veliterno.
Durante il confronto con la delegazione dei cittadini, che si è poi tenuto all'interno della sala del consiglio con l'assessore Luca Masi, si sono succeduti diversi interventi, dal presidente dell’associazione “La Spinosa per l’Ambiente”, Corrado Bisini, che ha introdotto la storia della vertenza in atto, ad Aldo Garofolo e Daniele Castri dei NoInc di Albano.
Garofolo ha ricordato che l’alternativa c’è, e non è quella dell’aerobico su scala industriale, ovvero quella che supera le 700 tonnellate annue…. e che i cittadini in mobilitazione non sono disponibili ad alternative che includano digestione anaerobica, ma che l’alternativa è quella rappresentata da impianti di piccole dimensioni esclusivamente aerobici.
All’obiezione per niente pertinente dell’assessore, che ha affermato che così servirebbero almeno dieci impianti, ha risposto il nostro Giancarlo Ceci, ricordando che per un territorio come Velletri è più che adatto un compostaggio domestico e di comunità.
I due terzi degli abitanti nelle campagne dovrebbero fare compostaggio domestico, in modo tale che rimarrebbero poco più di 2.000 tonnellate di umido da smaltire in 2-3 impianti di piccole dimensioni.
Le problematiche sono create soprattutto a livello regionale per le carenze del piano rifiuti e anche per l’introduzione di una postilla, non richiesta dall’Europa, che incentiva a produrre energia ricavata dai rifiuti, come previsto nei PAES (piani d’azione per l’energia sostenibile), a cui anche Velletri ha dato la sua adesione.
Poi ricorda all’assessore Masi che le osservazioni che il Comune ha presentato nei confronti della Ecoparco potrebbero valere allo stesso modo per l’impianto Volsca, basta sostituire il nome del primo con la seconda.
Ceci prosegue parlando del decreto competitività che permette al Comune di Roma di decidere dove collocare gli impianti e con Roma Città Metropolitana i comuni periferici saranno i primi ad essere penalizzati.
“Ecoparco rappresenta questo aspetto!” e rivolto all’amministrazione comunale: “Io starei molto attento a dire sissignore a Marino, sissignore in regione. Se uno ha le “bolas” e anche la dignità politica può dire no al suo partito e dire: in questo territorio non mi ci metti questo impianto! ”.
Tra le varie pessime leggi, Ceci cita invece il collegato ambientale alla legge di stabilità, che in sintesi da mandato ai comuni e li incentiva ad effettuare il compostaggio domestico e di comunità, andando a ridurre la tassa sui rifiuti fino al 50%.
Conclude ricordando che tutti questi impianti se venissero tolti gli incentivi non avrebbero alcuna ragione di essere.
Poi, tocca a Castri, che ricorda a Masi che i progettisti dell’impianto della Volsca sono tutti in qualche modo coinvolti nel caso Cerroni e si chiede come mai una amministrazione, pochi mesi dopo l’arresto di Cerroni, abbia continuato a dare incarico a tali tecnici.
Nell’intervento l’esponente dei NoInc ricorda che l’amministrazione sta svendendo in questi tempi una società pubblica con un bando da 120.000 euro per far entrare un socio che si occuperà dell’impianto.
Bisini chiede informazioni riguardo alle voci sull’occultamento di rifiuti speciali pericolosi, a cui Masi risponde in modo vago confermando che vi sono in corso indagini ma che non ha elementi certi.
Aldo Garofolo chiede chiarimenti riguardo le procedure di bonifica della ex discarica e soprattuto sui prelievi di percolato che secondo alcune consultazioni sembrano essere insufficienti.
Masi riferisce che vi sarà una commissione informativa nel merito cui saranno invitati.
Intervento di rilievo anche quello della senatrice M5S Elena Fattori che sottolinea il fatto che in mancanza di un Piano di Rifiuti nella Regione, i Comuni stanno approfittando di questa situazione per favorire progetti che godono di incentivi, o per tutelare interessi che non sono sempre coincidenti con quelli dei cittadini. Mette in evidenza anche lo ‘Sblocca Italia’, un provvedimento molto discusso e discutibile col quale si toglierà potere alle Conferenze dei Servizi, ai Comuni e agli stessi cittadini.
Ritiene, infatti, che sia in atto un giuoco delle parti e che la sovranità verrà tolta ai Comuni divenendo esclusivo appannaggio della Presidenza del Consiglio, con tutti gli impianti pronti a confluire nel Piano Strategico nazionale. Tutte queste discussioni non saranno servite a nulla, perché la presidenza nominerà un Commissario e i cittadini resteranno con le mani legate, non potendo far più nulla.
Alla fine dell’incontro una cittadina, visto che Masi ha più volte ripetuto che l’amministrazione di Velletri è disponibile al confronto, gli chiede se sono anche disposti a ritirare il progetto sul biogas, l’assessore non trova di meglio che rispondere con un secco “No!”, ponendo fine al “confronto” e dimostrando nei fatti di quale disponibilità si va parlando, solo demagogia e delirio di potere.
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