domenica 16 ottobre 2016

La qualità dell'aria nella Valle del Sacco





A CAVE, GENAZZANO, ARTENA , VALMONTONE E COLLEFERRO (DATI ISPRA REGIONALE) LA PEGGIORE QUALITÀ DELL’ARIA DELL’INTERO TERRITORIO PRENESTINO/CASILINO.
SI PAGANO LE SCELTE FATTE DALLE AMMINISTRAZIONI DI COLLEFERRO: INCENERITORI E DISCARICHE.
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L’ISPRA regionale nella “Nuova zonizzazione del territorio regionale, e classificazione delle zone e agglomerati” ai fini della valutazione della qualità dell'aria ambiente, individua e classifica i comuni di CAVE, GENAZZANO, MONTELLANICO, SEGNI, GORGA, ARTENA e VALMONTONE come i peggiori in assoluto per la caratteristica dell’aria, accumulandoli di fatto a COLLEFERRO storicamente il punto focale delle emissioni inquinanti .
La classificazione delle zone e la zonizzazione del territorio viene effettuata almeno ogni cinque anni e sulla base dei valori riscontrati per gli inquinanti Biossido di Zolfo, Biossido di Azoto, Benzene, Monossido di Carbonio, Piombo, Polveri Sottili (PM10 e PM2,5) , Arsenico, Cadmio, Nichel, Benzo(a)pirene.


I comuni che ricadono nella classe 1, ex Zona A, dovranno adottare le misure più restrittive e provvedimenti specifici in tema di inquinamento. La classificazione prevede la suddivisione del territorio regionale in 4 classi e la Valle del Sacco , area di appartenenza dei comuni menzionati, risulta essere la più inquinata grazie anche al valore del BenzoApirene. Le scelte fatte dalle amministrazioni di Colleferro hanno sempre avuto un obbiettivo di ritorno economico per il comune stesso senza porsi il problema che l’investimento primario di una amministrazione è la salute dei propri cittadini. Così negli anni si sono catalizzati intorno all’enorme affare dei rifiuti, concentrando in una realtà già punita dalle scelte industriali (fabbriche, cementifici, centrale elettrica Turbogas ed altrro), una enorme discarica e due inceneritori di combustibile da rifiuti. Alla torta hanno partecipato tutti i partiti e il manuale Cencelli veniva applicato con rispetto. La società GAIA gestiva gli impianti di trattamento e il recupero dei rifiuti. Miliardi di lire hanno circolato sul territorio e nelle tasche di pochi e i comuni aderenti alla società, Colleferro deteneva una importante quota, prevedevano lauti guadagni fregandosene dell’inquinamento prodotto. Gaia fallisce e subentra LAZIO AMBIENTE della regione Lazio. Vista la pessima gestione quasi tutti i comuni si sganciano dalla Azienda regionale che oggi raggiunge una perdita di c.a. 2 Milioni di € mensili. A Colleferro si succedono le amministrazioni ma nessuno ha mai posto concretamente sul tavolo la necessità di chiudere gli inceneritori per ridurre le malattie e morti che essi producono. “Area violentata ma ancora violentabile” dicevano alcuni politici regionali, non levateci gli inceneritori, aggiungevano molti politici locali, perché danno lavoro e rimpinzano le casse comunali.
L'ultimo bonifico " a compensazione del danno" fatto da Gaia/Lazio Ambiente al comune di Colleferro risale al 2006 e ammontava a c.a. 650.000 € per gli inceneritori e a c.a. 450.000 € per la discarica (tot. 1.100.000 € - Si precisa nel 2006). La mole di debiti accumulata da Lazio Ambiente, pessima gestione politica Polverini Destra -Zingaretti PD, non ha permesso il rispetto totale degli accordi contrattuali e di conseguenza si è giocato sula compensazione con il Comune di Colleferro a fronte del servizio reso per la raccolta dei rifiuti. Il pessimo stato degli impianti e la discontinuità dell'attività degli inceneritori teoricamente hanno fatto abbassare la quota della Compensazione Ambientale al comune , lasciando di fatto invariata la potenzialità della quantità di trattamento. E' per questo che i dati del 2015/16 sono ridotti rispetto al previsto teorico, facendo così affermare agli attuali amministratori che la compensazione è irrisoria. Lazio Ambiente ha chiesto un’ammodernamento/ristrutturazione (revamping) degli inceneritori e se venisse concessa l’autorizzazione, con i nuovi impianti e la discarica esistente probabilmente si arriverebbe ad una compensazione di c.a. 1,5 Milioni di € . Nell'accordo con Gaia/Lazio Ambiente, Colleferro avrebbe dovuto impegnare i fondi ricevuti in opere pubbliche come Campo sportivo, Scuole, Parcheggi, Attività sociali e soprattutto "Miglioramento della qualità dell'Aria". Cosa è stato fatto di tutto questo dalle diverse amministrazioni ? Quale controllo è stato effettuato su questi impegni ? Quali sono state e sono le attività ipotizzate dal Comune di Colleferro per "ottimizzare la qualità dell'aria" e la qualità della vita reale e percepita dai cittadini? I dati rilevati e prodotti dall'ARPA regionale sulla valutazione della qualità dell'aria nella regione, dimostrano che gli inquinanti emessi da Colleferro hanno contribuito a peggiorare la situazione e vivibilità dei comuni vicini. La classificazione è stata fatta sui valori massimi del Benzene del Biossido di Azoto e Polveri Sottili e così si verifica che respirano la stessa pessima aria di Colleferro e Roma. Sono passati dalla classe 2 alla Classe 1 anche paesi non soggetti a inquinamento diretto come CAVE, GENAZZANO, MONTELLANICO, SEGNI, GORGA, ARTENA e VALMONTONE (caso a parte). Gli altri comuni del circondario, tipo ROCCA DI CAVE, LABICO, SAN CESAREO, ZAGAROLO e OLEVANO, ovviamente sono passati dalla classe 3 alla 2 e magari tra 5 anni entreranno nella top negativa. E’ora di dire BASTA a tutto questo, le responsabilità dirette e indirette nei confronti di questo territorio e di chi lo vive sono tante e non si può tollerare più che un comune come Colleferro per risolvere i suoi problemi economici-occupazionali, accetti di essere pagato per inquinare tutti i cittadini di una vasta area.

Alternativa Sostenibile


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