ANZIO, COSA PENSIAMO DELLA RISPOSTA DEL D.E.P (Dipartimento Epidemiologico Regionale) AL SINDACO
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Strumentalizzazioni politiche sugli impianti di trattamenti vari dei rifiuti e sulle “pretese” dei comitati di impedire danni alla salute dei residenti.
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Su quanto sta succedendo ad Anzio in tema di impianti vari per il trattamento dei rifiuti, vorremmo dire la nostra. Come "Alternativa Sostenibile" abbiamo accettato di collaborare con il locale Comitato Anzio No Biogas con lo stesso spirito con il quale contribuiamo, gratuitamente, con tutte quelle associazioni-comitati o privati cittadini che da anni ci chiedono dei supporti tecnico/ambientali alle loro opposizioni a Centrali Elettriche, Inceneritori, Discariche, Impianti Biogas/Biometano ed altro dal sicuro impatto ambientale. Tutte le nostre azioni mirano alla tutela della salubrità dei cittadini e non solo perché è scritto nel nostro Statuto ma perché è stato il principio fondante della nostra organizzazione.
Leggere che localmente si senta la necessità di ricorrere a conferenze stampa da parte di politici o demandare a pusillanimi del Web la condivisione della idea che gli impianti previsti siano solo un beneficio per i cittadini di Anzio, non ci sorprende e ci fa anche sorridere. Chi ha in idea di investire , complessivamente, qualche centinaia di Milioni di € su un territorio, ha ben chiaro anche come tentare di azzerare/azzoppare le opposizioni che potrebbero impedire tale business. Torneremo su questo argomento ricordando anche le pressioni, i tentativi di corruzione, le minacce e qualche denuncia che ci vedono coinvolti , nella nostra orgogliosa opposizione, e sulla quale la magistratura sta indagando. Non ci riteniamo e non ci faremo assolutamente trascinare nelle bagarre pre-elettorali del territorio anziate o portodanzese , avendo noi , da tempo, scelto una visione eco-ambientale della vita che supera di fatto qualsiasi appartenenza , pur rispettabile, a logiche partitiche. Ribadire scientificamente la nostra opposizione agli inutili e pericolosi impianti di trattamento rifiuti, ci permette di affrontare tale problematica in qualsiasi sede, senza far parte del club degli scienziati, e con chiunque conservi un briciolo di onestà intellettuale . Ed è per questo che ci permettiamo di contestare anche quanto scritto dal “DIPARTIMENTO DI EPIDEMIOLOGIA del SERVIZIO SANITARIO REGIONALE – Lazio” nella lettera di risposta al sindaco di Anzio con oggetto “Richiesta dati studi epidemiologici impianti di produzione di biogas” e nella quale si afferma che gli impianti a biogas non “sembrano” essere dannosi.
Non scendiamo, volutamente, in particolari tecnici (ci riserviamo di illustrarli prossimamente con dovizia di particolari e riferimenti scientifici) che smentirebbero inequivocabilmente quanto affermato nella comunicazione regionale, ma ci sembra più che opportuno evidenziare e riportare quanto si legge nella pagina web del D.E.P. Lazio , voce “RIFIUTI SOLIDI URBANI E SALUTE” :
“LE CONOSCENZE SUI POTENZIALI EFFETTI SULLA SALUTE NELLE POPOLAZIONI ESPOSTE AI DIVERSI TIPI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SONO ANCORA LIMITATE E SPESSO NON CONCLUSIVE A CAUSA DELL'AMPIA GAMMA DI INQUINANTI PRODOTTI, DELLE DIFFERENTI VIE DI ESPOSIZIONE E DEI POSSIBILI EFFETTI CUMULATIVI E SINERGICI.”
Gentile dott.ssa Davoli (Dipartimento di Epidemiologia e firmataria della comunicazione al Sindaco di Anzio), sono anni che il mondo scientifico e i medici , soprattutto dell’ISDE (medici per l’Ambiente) alla quale Associazione orgogliosamente siamo iscritti e con la quale spesso collaboriamo, sono impegnati in tutti gli Osservatori e nei Comitati di Orientamento Tecnico-Scientifici per dirimere il livello di impatti sulla salute umana causata dagli impianti di trattamento dei rifiuti e Lei, in un colpo solo, azzera qualsiasi confronto con affermazioni a dir poco pleonastiche. Capiamo che la Regione Lazio è impegnata a partorire e far digerire il nuovo Piano dei Rifiuti che prevede in sé l’uso e abuso di impianti vari, ma dalle Strutture Sanitarie Regionali ci saremmo aspettati una analisi approfondita e tecnicamente all’altezza del problema. In quel quartiere di Anzio, in un raggio di 500 mt, si vogliono realizzare tre (3) impianti di trattamento rifiuti (due a Biogas/Biometano) e con una movimentazione complessiva prevista di circa 350.000 tonn/anno di rifiuti. E' a conoscenza di come avvenga la movimentazione di tali rifiuti ? Probabilmente con degli affari su ruote che chiamano camion, alimentati con carburante diesel e che, secondo gli epidemiologi come Lei, “sembra “ che inquinino e anche pesantemente . Ed è a conoscenza di quanti ne circolerebbero al giorno in una area molto limitata per trasportare le 350.000 tonnellate/anno ? Ed è a conoscenza che al centro di questo cerchio di 500 mt insiste la SCUOLA “Angelita” frequentata da 350 bambini ? La sua risposta, dott.sa Davoli, non tiene in nessun conto la sommatoria o “effetti cumulativi e sinergici” degli inquinanti, compresi quelli degli impianti a biogas/biometano da Lei negati ma scientificamente certi. Impatto inquinante confutato, guarda caso, anche da diversi politici locali o per ignoranza da ignoscere sul tema o per altre e poco nobili motivazioni .
Non scendiamo, volutamente, in particolari tecnici (ci riserviamo di illustrarli prossimamente con dovizia di particolari e riferimenti scientifici) che smentirebbero inequivocabilmente quanto affermato nella comunicazione regionale, ma ci sembra più che opportuno evidenziare e riportare quanto si legge nella pagina web del D.E.P. Lazio , voce “RIFIUTI SOLIDI URBANI E SALUTE” :
“LE CONOSCENZE SUI POTENZIALI EFFETTI SULLA SALUTE NELLE POPOLAZIONI ESPOSTE AI DIVERSI TIPI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SONO ANCORA LIMITATE E SPESSO NON CONCLUSIVE A CAUSA DELL'AMPIA GAMMA DI INQUINANTI PRODOTTI, DELLE DIFFERENTI VIE DI ESPOSIZIONE E DEI POSSIBILI EFFETTI CUMULATIVI E SINERGICI.”
Gentile dott.ssa Davoli (Dipartimento di Epidemiologia e firmataria della comunicazione al Sindaco di Anzio), sono anni che il mondo scientifico e i medici , soprattutto dell’ISDE (medici per l’Ambiente) alla quale Associazione orgogliosamente siamo iscritti e con la quale spesso collaboriamo, sono impegnati in tutti gli Osservatori e nei Comitati di Orientamento Tecnico-Scientifici per dirimere il livello di impatti sulla salute umana causata dagli impianti di trattamento dei rifiuti e Lei, in un colpo solo, azzera qualsiasi confronto con affermazioni a dir poco pleonastiche. Capiamo che la Regione Lazio è impegnata a partorire e far digerire il nuovo Piano dei Rifiuti che prevede in sé l’uso e abuso di impianti vari, ma dalle Strutture Sanitarie Regionali ci saremmo aspettati una analisi approfondita e tecnicamente all’altezza del problema. In quel quartiere di Anzio, in un raggio di 500 mt, si vogliono realizzare tre (3) impianti di trattamento rifiuti (due a Biogas/Biometano) e con una movimentazione complessiva prevista di circa 350.000 tonn/anno di rifiuti. E' a conoscenza di come avvenga la movimentazione di tali rifiuti ? Probabilmente con degli affari su ruote che chiamano camion, alimentati con carburante diesel e che, secondo gli epidemiologi come Lei, “sembra “ che inquinino e anche pesantemente . Ed è a conoscenza di quanti ne circolerebbero al giorno in una area molto limitata per trasportare le 350.000 tonnellate/anno ? Ed è a conoscenza che al centro di questo cerchio di 500 mt insiste la SCUOLA “Angelita” frequentata da 350 bambini ? La sua risposta, dott.sa Davoli, non tiene in nessun conto la sommatoria o “effetti cumulativi e sinergici” degli inquinanti, compresi quelli degli impianti a biogas/biometano da Lei negati ma scientificamente certi. Impatto inquinante confutato, guarda caso, anche da diversi politici locali o per ignoranza da ignoscere sul tema o per altre e poco nobili motivazioni .
Alternativa Sostenibile
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