venerdì 18 settembre 2015

A Roma arriva il compostaggio di comunità?


COMPOSTAGGIO DI COMUNITA’ – AMA E ROMA HANNO APERTO GLI OCCHI CON UNO SGUARDO AL PORTAFOGLIO.
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COMUNICATO ANSA (16 sett) : a Roma arriva il compostaggio 'di comunità'.
- Accordo Ama-Enea, mini impianti in scuole, uffici e hotel -
A Roma la raccolta della frazione organica dei rifiuti diventa ' di comunità', grazie a cento piccole macchine per produrre compost che saranno installate in cento scuole, uffici e hotel della capitale a partire dal prossimo Giubileo. La novità é frutto di un accordo tra l' Ama, l' azienda municipalizzata per i rifiuti, e l' Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l' energia e lo sviluppo economico sostenibile, siglato oggi a Roma. L' accordo quadro, di durata triennale, prevede la messa in campo di azioni per la gestione sostenibile e a km zero dei rifiuti, con ricadute positive sulla riduzione dei costi e della tariffa sui rifiuti. Il progetto punta a coinvolgere complessivamente, entro un anno, circa 100 attività che saranno dotate di un ' BioComp', una piccola apparecchiatura elettromeccanica a emissioni zero. Si tratta, ha spiegato il Commissario dell' Enea Federico Testa, di "una tecnologica innovativa, in grado di determinare ricadute positive in termini di taglio dei costi ed efficacia di intervento". Per il progetto l' Ama ha annunciato un investimento di 5 milioni di euro. "Stiamo dando il via a un processo che cambierà modelli e cultura dell' intero ciclo dei rifiuti nella città di Roma", ha commentato il presidente dell' Ama Daniele Fortini. Secondo le stime saranno circa 80 le tonnellate di rifiuti avviate al compostaggio da ciascuna utenza, per produrre fertilizzante, per un totale di 8mila tonnellate all' anno a partire dal 2016. "Le compostiere di comunità - ha osservato Estella Marino, assessore capitolino all' Ambiente e ai Rifiuti - sono un altro strumento per contribuire all' intero cambiamento del ciclo dei rifiuti in città coinvolgendo anche le grandi utenze".
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IL NOSTRO COMMENTO 

-Sono anni che come comitato “Alternativa Sostenibile” sproniamo le amministrazione ad attuare la pratica del compostaggio comunitario che, ricordiamolo, ha una sua logica e valenza se abbinato alla pratica del compostaggio familiare incentivato e all’avanzamento della raccolta differenziata PAP (porta a porta). In questo periodo abbiamo elaborato progetti e studi preliminari per molti comuni del Lazio e per realtà campane e abruzzesi (il tutto assolutamente gratuito) e tuttavia non ci riteniamo soddisfatti dall’apertura romana. Conoscendo la politica e i politicanti continueremo a vigilare perché tale buona pratica non venga usata come cavallo di Troia per far accettare anche altre soluzioni impiantistiche assolutamente pericolose, come quella di Rocca Cencia, o che venga strumentalizzata a fini puramente politici ed economici. Ci giunge voce infatti che , grazie a quanto previsto per il compostaggio comunitario nella Legge di Stabilità (Collegato-Disposizioni per la diffusione del compostaggio dei rifiuti organici) e a quanto stabilito dalla regione Lazio per l’utilizzo di fondi Europei (FES- programma Sviluppo e Coesione), a favore di Comuni che installano compostatori aerobici di piccola taglia, alcune Associazioni nazionali e consorzi locali , espressione dei politici nostrani, si stanno già attrezzando per gestire in maniera “industriale” tale possibile sviluppo. Ci risiamo, avvertono il profumo dei soldi prima che vengano stampati ,e si attivano grazie alla rete di copertura politica regionale.
Abbiamo già avuto modo di esprimere perplessità sulla visione di Roma e della Regione in materia di attuazione del compostaggio di comunità, partendo proprio dal programma previsionale regionale nel quale si prevede : “l'incentivazione della pratica del compostaggio con tecnologia aerobica nelle zone del Lazio meno favorite da un punto di vista logistico, attraverso contributi mirati ad incentivare impianti di piccola taglia che abbiano una tecnologia di contenuto impatto ambientale, a servizio di un numero di abitanti limitato."
Se non fossimo disincantati e giustamente diffidenti nei confronti dei politici laziali esulteremmo, sempre con moderata soddisfazione, per il cambio di visione dei governanti su un tema che da sempre, come Comitato caldeggiamo e diffondiamo, ma, conoscendo troppo bene i “nostri polli” e il pollaio nel quale razzolano, crediamo opportuno applicare l’analisi “logica” a quanto scrivono nello loro enunciazioni
• (enunc.) …nelle zone del Lazio meno favorite da un punto di vista logistico,
(risposta) Solo le realtà disagiate e distanti dai centri di compostaggio industriale possono chiudere il circuito del loro rifiuto umido con impianti di “Comunità” ?
• (e) …impianti di piccola taglia che abbiano una tecnologia di contenuto impatto ambientale,
(r) Enunciazione in malafede o riportata per “Ignoranza da ignoscere” ? I Compostatori aerobici di comunità , non hanno nessun impatto ambientale.
• (e)…a servizio di un numero di abitanti limitato.
(r) Qual’è il riferimento numerico di “limitato” ? 1, 2 , 100 o 1000 ?. Esistono impianti che singolarmente potrebbero essere utilizzati da realtà di medie dimensioni (< = a 10.000 abitanti) e conoscendo un po’ di matematica si potrebbe applicare in consistenze urbane medio grandi, anche la logica degli “insiemi, multipli e sottomultipli”
La realtà e che AMA come la Regione Lazio, incapace di redigere un credibile “Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti” , si nascondono dietro ai “Finanziamenti Europei” per disseminare sul territorio impianti per il trattamento dei rifiuti come gli inceneritori, i TMB o impianti anaerobici con produzione di Biogas/Biometano. Tutto questo lo si definisce come “…. una serie di azioni volte a implementare la dotazione impiantistica della Regione Lazio nella filiera del riciclo e del riuso e per il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani.” Restiamo vigili.
Comitato “Alternativa Sostenibile”


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