mercoledì 6 luglio 2016

La Coldiretti a fianco di Renzi e Zingaretti



SCAMBIO DI “CORTESIE” TRA IL PD E LA COLDIRETTI.
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Un “do ut des” tra il presidente PD Zingaretti (Regione Lazio) e la Coldiretti regionale ?.
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Il “do ut des” dei latini non è altro che una formula di origine giuridica che viene usata per dire che si fa un favore sperando o pretendendo un qualcosa in cambio. C’è chi intravede e configura tra i due soggetti, PD e Coldiretti, una sorta di tipo di contratto innominato, uno dei quattro del diritto romano, che soddisferebbe entrambi le parti.
E’ quantomeno singolare che dopo la dichiarazione pubblica che Vincenzo Gesmundo, segretario generale della Coldiretti ha rilasciato a Milano il 31 mag.016, alla presenza di Renzi e Zingaretti, e con la quale ha asserito : “La nostra organizzazione votera’ per il SI’ – al Referendum costituzionale - per ragioni di opportunita’ e interesse generale…”, si sia dato corso ad una serie di elargizioni da parte del PD laziale alla Coldiretti regionale.


Il governatore Zingaretti qualche giorno fa ha premiato la Coldiretti approvando la richiesta di Davide Granieri (presidente Coldiretti regionale) e affidando alla sua associazione ben 50.000 ettari di terreni delle Università agrarie e altri 20.000 ettari di terreni attualmente di proprietà di vari enti regionali. A tale regalo, o gentile concessione, Nicola Zingaretti ha voluto aggiungere un suo ulteriore omaggio , integrando con qualcosa di non richiesto e dichiarando:
“Consegnerò alle aziende agricole le terre che mi avete segnalato, farò un pacchetto al quale aggiungo anche gli 800 ettari di Castel di Guido”.
In totale appena 78.000 ettari che andranno a rafforzare il potere sindacale di una Coldiretti legata da sempre con i potentati politici. Ovviamente la collaborazione nel Lazio tra i due attori , PD-Coldiretti, non nasce in questa fase referendaria ma è riconducibile anche ad altri ed importanti accordi.
Recentemente la Coldiretti , utilizzando le sane e no profit contro-proposte dei comitati che a Velletri si sono opposti alla realizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti, ha iniziato un percorso di coinvolgimento delle amministrazioni comunali del Lazio nella gestione/cogestione della frazione organica dei rifiuti con l’ utilizzo dei compostatori aerobici di comunità. Ovviamente per l’associazione dei Coltivatori l’enorme profitto sarebbe assicurato dalle quantità di organico in gioco e dal consistente numero dei comuni laziali sollecitati ad aderire alla proposta.
Ci chiediamo: è possibile coinvolgere le Amministrazioni pubbliche locali in processi e temi così importanti (rifiuti) senza che la politica e politicanti vari regionali non siano cointeressati e magari trascinati in un percorso di “reciproco aiutino” ?
Alternativa Sostenibile
29 giugno 2016

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