DIETRO I MOVIMENTI “SI TAV” CI SONO LA ‘NDRANGHETA E I POLITICI CORROTTI . VALE PER LA T.A.V. COME IN QUASI TUTTE LE GRANDI OPERE.
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Oramai è certo, dietro i movimenti “SI TAV” c’è la ‘ndrangheta che si è infiltrata nei lavori per il “terzo valico”. A seguito dell’inchiesta “Alchemia” , la Dia di Reggio Calabria e Genova e la
polizia di stato hanno arresto 42 persone e sequestrato 40 milioni di beni . La Direzione distrettuale antimafia ha chiesto l’arresto anche per il deputato verdiniano Giuseppe Galati e per il senatore di Gal Antonio Stefano Caridi che a quanto dichiarato dal procuratore di Reggio Federico Cafiero De Raho “.....Il senatore Caridi è il riferimento della ‘ndrangheta non solo della cosca Gullace-Albanese” e sempre secondo il magistrato le cosche, per quanto riguarda il “terzo valico”, hanno utilizzato “mediaticamente i gruppi "SI TAV" infiltrandoli con i propri affiliati per dare rilievo alla causa e per inquinare gli appalti pubblici con proprie imprese”.
“Dalle intercettazioni – gli fa eco il procuratore aggiunto Gaetano Paci – rileviamo l’interesse degli imprenditori prestanome della cosca a sostenere finanziariamente il movimento ‘SI TAV‘ per creare nell’opinione pubblica un orientamento favorevole per quell’opera. Una strategia mediatica raffinata”
La ‘ndrangheta operava nel movimento terra, nel turismo e nell’import-export e si apprestava ad ingenti affari in Liguria e Piemonte mentre i "NO TAV" sono oggetto di inaudite repressioni da parte della polizia e magistratura. Tutto questo perché lottano contro una faraonica opera inutile e pericolosa che prevede, tra l’altro, su un tracciato totale di 53 km, ben 37 chilometri di galleria dentro rocce amiantifere e in un territorio dove esistono già 4 linee ferroviarie utilizzate al 30%.
"Alternativa Sostenibile"
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