lunedì 6 febbraio 2017

Isole di plastica galleggianti




ISOLE GALLEGGIANTI DI PLASTICA, PIÙ PICCOLE DI QUELLE OCEANICHE, ANCHE NEL MEDITERRANEO.
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La presenza di plastica nel Mediterraneo raggiunge i livelli di massima concentrazione nel tratto compreso tra Corsica e Toscana, dove raggiunge un rapporto di 10 chilogrammi di materiali plastici per ogni chilometro quadrato. Un dato quattro volte quello registrato nel Pacifico.
L’allerta è stata lanciata con la pubblicazione di uno studio, apparso su Nature/ScientificReports e condotto dall’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Lerici (Ismar-Cnr) in collaborazione con le Università di Ancona, del Salento e Algalita Foundation (California).
Per la prima volta sono stati individuati i polimeri che costituiscono la microplastica galleggiante in mare e la loro distribuzione, si tratta soprattutto di polietilene e polipropilene, ma anche di frammenti più pesanti come poliammidi e vernici, oltre a policaprolactone, un polimero considerato biodegradabile.
Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di plastica e si pensa che fino a 12 milioni di tonnellate finiscano in mare. La microplastica è costituita da quei frammenti di plastica più piccoli di 2 millimetri che, per quanto non visibili ad occhio nudo, sono stati trovati a galleggiare pressoché ovunque nel Mediterraneo, con concentrazioni tra le più alte al mondo.
Nel vortice subtropicale del Pacifico settentrionale nel 1999 sono stati stimati circa 335.000 frammenti di plastica per km2, mentre in Mediterraneo si parla di una media di circa 1.25 milioni. Nel tratto di mare tra la Toscana e la Corsica è stata rilevata la presenza di circa 10 kg di microplastiche per km2, contro i circa 2 kg presenti a largo delle coste occidentali della Sardegna e della Sicilia e lungo il tratto nord della costa pugliese. (greenstyle)

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